Sono perfettamente d'accordo con TefnutLaGatta sull'informazione e quello che vuole inculcare a forza -possibilmente anche col cavatappi infilato nel cercello. (ah posso unirmi anch'io alla nuova attività imprenditoriale, sapete quasi 30enne ho fatto solo ricerca nella mia vita, rappresento un caso di essere inetto ed improduttivo, quindi non credo d'avere altri sbocchi... ma almeno potremo intrattenere i clienti anche col nostro sublime eloquio -se mai gli fregasse-).
Far parlare qualcuno che ci viva veramente dentro, no: non sia mai. Io sono 10 anni che ci vivo (studio prima, lavoro poi) e non sono certo una 'baronessa', anzi se fino a ieri ero ben preoccupata per il mio futuro (solitamente i capi mi dicono "bel lavoro, ma non mi chieda un contratto perchè non so dove trovare il finanziamento" e aggiungono "mi raccomando, si trovi qualcos'altro... che è pure comico visto che dal privato mi rispondono: "ma scusi lei cosa ha fatto in vita sua, niente?!? e in ogni caso troppo qualificata" -il triste destito dell'addottorato in materie umanistiche, come se non mi fosse bastata la laurea per farmi dare dell'inetta, persino il dottorato ho fatto), adesso mi vien solo da augurarmi di avere la somma fortuna del poter essere annoverata come cervello in fuga. E' la mia massima aspirazione e se vedo una stella cadente non mi lascio scappare l'occasione di esprimere il desiderio. Vedo i miei amici nella stessa condizioni. Siamo l'esempio vivente dei bamboccioni fannulloni (un bipartisan dovuto, non vorrei che Padoa Schioppa o Brunetta mi si offendessero), 30enni che hanno avuto la sciagurata idea di usare anche i residui neuronali in funzione di un ente che era morto, ma noi volevamo dirci di no. Gente che pur consapevole di baronaggi e simili -li vedo pure io, anzi li conosco meglio della pseudoministra Rockfeller (un burattino anche mal ammaestrato). In fondo a noi la parola ce l'avevano già tolta -lungo la catena dei posti- quindi non dovremmo stupirci se nessuno c'ha interpellato o ci fa parlare. La maggioranza che fa funzionare le poche sinapsi superstiti di questo paese, se mai fosse -se mai fosse- non è silenziosa per assenso, ma per disgusto e perchè non ha nessuna fiducia. E' questo il lato veramente triste, la scuola (fin dai più piccoli, io metterei persino l'asilo dentro) serve ad aprire la mente, a farsi idee per appunto per aver voglia di guardare avanti (ma senza sacchettino per il vomito). Invece ormai c'è solo apatia. Io guardo e vivo con gioia le manifestazioni, perchè significa che c'è chi ha il coraggio di parlare e confrontarsi (finchè si può, ma del resto siamo tutti un masso di analfabeti, che fraintende sempre), e non predente di avere la scienza infusa (presto scopriremo che anche in ns citofonano direttamente con qualche padreterno Bush style) ma quello che temo è che la disillusione e l'apatia presto riavranno il sopravvento. In fondo è quello che vogliono, no? Non so nemmeno io cosa augurarmi. Non riesco ad essere ottimista e sorrido al sentire "non è mica finita qui", ma con un sorrisetto triste. Se tutto sbollirà ora sotto i colpi di qualche mannaiata (per far contento Cossiga), della rassegnazione, o più probabilmente di un enorme muro di gomma, temo che fra 5-10-15 anni chi non avrà potuto (non dimentichiamoci che se già sarà difficile far arrivare a finire le superiori alla prole, poi chi non sarà liceale se la scorderà l'università, ma del resto dobbiamo o no essere un paese che produce? pensare è troppo noioso) e avrà realizzato che l'Italia è negli anni '50 (anzi negli anni '50 franchisti, secondo l'intuizione di amici spagnoli) non avrà mezzi "di mente" per sfogare la rabbia covata... auguri ai posteri. Auguri di più a noi. Il più grande dramma di questo paese e di non avere nessuna coscienza storica, nè del passato nè del futuro. Siamo così arrivati all'idea che si è tanto più vincenti quanto più si frega quelli sotto di noi. Peccato che a voler fare i furbi se ne trova sempre uno più grosso di noi. E che il futuro -nonostante Giacobbo e i suoi tirasfighe- esiste e toccherà a noi tenercelo.
Almeno mi consolo, che se anche non trovo lavoro, poco male, tanto io alla pensione non ci sarei mai arrivata, quindi...
Scusate la lunghezza e il tedio. Ma oggi è come se mi avessero messo un bel sigillo di ceralacca alla lettera di licenziamento.
Pardon per i refusi, ma sono così inviperita che non riesco neanche a leggere quello che digito.