La commissione parlamentare d'inchiesta per mettere all'indice i libri comunisti coi quali orde di storici travierebbero le giovani menti a fini elettorali
http://www.unita.it/italia/pdl-ecco-i-libri-da-mettere-br-all-indice-comunisti-1.282312Secondo 19 deputati del Pdl, capitanati da Gabriella Carlucci, i testi scolastici di storia, su cui studiano migliaia di ragazzi, nesconderebbero «tentativi subdoli di indottrinamento» per «plagiare» le giovani generazioni «a fini elettorali» dando «una visione ufficiale della storia e dell'attualità asservita a una parte politica», il centrosinistra, «contro la parte politica che ne è antagonista», ossia il centrodestra. Di fronte a questa situazione definita «vergognosa», secondo i parlamentari del Pdl, il parlamento «non può far finta di non vedere» e per questo chiedono, attraverso una proposta di legge, l'istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta «sull'imparzialità dei libri di testo scolastici». Il progetto di legge è stato depositato alla Camera da Carlucci il 18 febbraio scorso e assegnato alla commissione Cultura il 14 marzo.
Il ministro all'Istruzione, Mariastella Gelmini, non si dissocia, anzi, la proposta verrà seriamente presa in considerazione: «Nei libri di testo non debba entrare la politica ma una visione oggettiva dei fatti e soprattutto degli eventi storici. Il Parlamento è sovrano, la commissione Cultura e Istruzione tratterà questo tema».
Da quando in qua è il parlamento a fare analisi storica? Cosa facciamo assumiamo 3-4 giornalisti revisionisti e li mettiamo a scrivere i sussidiari?
Oppure si preferisce creare il "mito" storico come in ancien régime? Un bello storico ufficiale assunto o affiliato al governo come allora?
Rendiamo la storia neutrale sbloccando tutti gli archivi? Ma proprio tutti; e fino all'altroieri se i contemporaneisti dovranno arrivare agli anni '90 (follia!).
Ma soprattutto l'ennesima offesa ad una materia ritenuta normalmente inutile se non quando fa i propri interessi e che, ancora una volta, viene considerata esclusivamente come un fine e non come uno strumento di analisi, che in quanto tale ha regole per essere maneggiato adatte a scongiurare ipotesi di propaganda (roba vecchia eh, almeno almeno dalla scuola tedesca ottocentesca). SE solo si avesse la minima conoscenza di come la ricerca storica funziona e del fatto che "persino" lei ha dei criteri scientifici da rispettare, per essere chiamata tale e non racconto, favoletta o peggio storia romanza da giornalista; che sembra essere la sola che in Italia per storia si spaccia alla "massa" (che si badi bene è diversa dalla storia divulgativa, poichè quest'ultima storia resta perchè anche in quel caso vigono gli stessi crismi)