Le "Pine" è la definizione con cui i miei amici gay indicano le racchiettine compostine modello oh-signora-che-tempi!noncisonopiùlemezzestagionigiovanid'oggi, sietesoloinvidiose che ricordano la celeberrima moglie del ragionier Fantozzi.
Tutti noi abbiamo una Pina, zia o vicina di casa o portinaia. La nostra esistenza non può dirsi completa senza una Pina.
Definire una Pina è difficile, poichè sometimes potete trovare un po'di Pina anche nelle più insospettabili Iosonoriginali.
Un giorno eravamo a Porta Portese, c'era un pullmanS intero di tipe di una qualche associazione catto-pinesca, di queste che vanno "a trovare Padreppio" come dice la mia nonna, le quali invece della solita spillina o bandierina o cappellino per riconoscersi tra la folla (hai visto mai se ne dovesse perdere una! A Roma poi! In centro! Un dramma!) avevano delle magliette
gialle con su scritto "Ne hai viste altre come me"?

Mentre le osserviamo tra l'entomologico, il basito, il perplesso e lo

, una passa vicino a un mio amico, e lui le fa: "No mi dispiace, tu sei la prima Pina che vedo oggi"
