Le espressioni romane hanno successo altrove in misura variabile: ci sono quelle che spopolano, quelle che spopolano storpiate (io ormai spendo un sacco di tempo a correggere l'uso di sticazzi e mecojoni qui al nord) e altre che non attecchiscono molto; tra queste non mi ero mai imbattuto in "esse froscio de" per dire amare, essere appasionato di.
L'altra sera ero con dei miei conoscenti e c'era un loro amico romano che non conoscevo, che a un certo punto se n'è uscito con "sto a diventà froscio de Milano", stupendo gli astanti; anche considerato che nel gruppo di cinque persone due erano froci in senso tradizionale.
Abbiamo speculato se si possa andare in curva a dire "semo tutti frosci d'a Lazio" o "ma te sei froscio der duce?", e che l'avvitamento finale è "so' froscio d'a fregna".