che tra l'altro ho dovuto regalarle io dietro espressa richiesta di sua madre,
"erano terminati, ho dovuto prendere il castello medievale"
trad: il lego di GOT

NC, era bellissimo, avresti dovuto vederlo!
C'era anche Drogon!

Il mio perfido piano era proprio di fregarmente e comprarle quello (così poi ci potevamo giocare insieme

) ma mio marito non ha voluto ("mia sorella ha detto che le piace quello della parrucchiera, perché vuoi prenderle qualcosa che poi non le piace"). Uffi.
Secondo me nel passato le lesbiche non venivano tanto considerato perché il sesso tra donne, in quanto privo della penetrazione classica, veniva considerato "non vero", quindi non una cosa pericolosa.
Parlavano quindi di "affettuose amicizie" e cose del genere, dando per scontato che poi si sarebbero comunque sposate e riprodotte, oppure sarebbero finite zitelle, ma quelle valevano meno di zero quindi non erano un problema.
Io non ho grandi esperienze con gruppi di bambini se non qualche estate passata a fare assistenza in colonia.
Una cosa che mi aveva stupito era che, rispetto alla nostra generazione, mi sembrava che avessero più difficoltà ad immaginare le cose.
Nel senso: una volta il gioco del giorno consisteva nell'inscenare "cappuccetto rosso", utilizzando come costumi e attrezzi di scena le cose che si trovavano lì per lì.
allora io ho detto qualcosa tipo "ecco facciamo che questo bastone è il fucile, e con la lana bianca facciamo la parrucca della nonna...", e i bambini erano sconvolti: "Ma i fucili non assomigliano ai bastoni, hanno il grilletto, e l'impugnatura, e le pallottole, e poi le nonne non hanno solo i capelli grigi, devono avere lo scialle, la gonna, gli occhiali da lettura, se no non sembra una nonna affatto, sembra solo una bambina con della lana in testa".
E io cercavo di dire "Sì, ok, ma devi fare finta" ma il concetto sembrava lasciarli perplessi.
Forse davvero sono più abituati di quanto eravamo noi ad avere un prodotto confezionato con tutti i crismi, perciò si perdono un po' più la dimensione dell'immaginazione.
Io mi ricordo che a casa dei miei nonni non c'erano molti giocattoli classici, quindi passavo dei pomeriggi ad inscenare complicate storie tra le mollette (che a seconda del colore e dello stato di usura avevano una loro precisa personalità) e le madonne, originariamente piene di acqua santa (ma svuotate), di mia nonna.
Ho l'impressione che questo succeda molto più di rado adesso.