Meno mi convince il contrapporre al dualismo genetico rigido l'argomento, sullo stesso terreno, delle opzioni genetiche minoritarie esistenti (peraltro molte ancora classificate "sindromi").
Vero è che sono opzioni presentate dal divenire genetico, tuttavia nulla si può dire sulla loro portata a lungo termine, se da questi semi potrà svilupparsi una consistente presenza di individui affiancati e frammisti rispetto alle attualmente prevalenti soluzioni xx e xy.
Insomma, non è un argomento forte per rompere le convinzioni dei dualisti genetici rigidi.
Molto più robusto, per superare il complesso delle obiezioni, genetiche e culturali, resta quello dell'identità del singolo, indipendente dal supporto genetico.