Non per essere polemica, ma spesso noto che sono proprio le donne a scagliarsi di più, in modo palesemente sessista, verso le donne dell'altro "schieramento" (vedesi epiteti poco lusinghieri spesso ripetuti, proprio in questo forum, riguardo a una certa ministra).
Parto da me per prima: alcune volte l'ho appellata come Carfregna, ma poiché lei per prima ce l'ha mostrata sul calendario!, e quella che uso qui è una frase alla cacchio di cane, è un modo per riderci sopra su una questione che se analizzata bene è terribilmente seria. E molto, molto umiliante non solo per lei, ma per tutte le donne che ogni volta devono farsi il mazzo per dimostrare di valere senza anticipare scempi di bagiane al vento o altro essere rappresentati da una persona che ha dei risvolti molto tristi e oscuri.
Non ho mai detto che questo personaggio è al pari di una prostituta, se sembrava così, me ne scuso, ma sinceramente non lo penso.
Parto dalla sua immagine pubblica, quella che nessuno può smentire, è sotto gli occhi di tutti.
Io non mi sento più femminile se sbandiero le mie chiappe al vento (sebbene signora mia, chiappe di marmo, cioè stiamo parlando di sedere puro, robba d'alta quali...ok la smetto), il ministro in questione all'epoca fece la scelta di realizzare un calendario (oh, permettetemelo: secondo me è di un cheap assurdo), non ho nulla da obiettare, scelte sue, non è perché una ha fatto un calendario che non può intraprendere la carriera politica, ci mancherebbe.
Quello che mi fa specie sono le dichiarazioni di questo ministro: sembra sempre che reciti un copione, non porta avanti idee sue, ha sempre un'aria come dire “dov'è il foglietto dove c'era scritto tutto?”, sembra una bambola di quelle usate dai ventriloqui.
Quanto esterna regala sempre delle perle meravigliose: da “«non c'è nessuna ragione per la quale lo Stato debba riconoscere le coppie omosessuali, visto che costituzionalmente sono sterili» a «Il patrocinio al Gay Pride? Non sono orientata a darlo. Non servono i Gay Pride». (qui su wikipedia trovi anche i vari riferimenti e le occasioni in cui ha pronunciato codeste parole, poiché sul sito del ministero non vi è la minima traccia di questi comunicati).
Ecco, come posso io riconoscermi nelle pari opportunità promosse da questo individuo se è il ministro stesso che per primo discrimina altri umani?
E ora lo scandalo di cui tutti sussurrano.
Io personalmente mi infervoro ogni volta che un mio amico dice “Oh ma che puttana!” a una mia amica solo perché questa la pensa/agisce diversamente da lui/come lui vorrebbe. E per quanto riguarda cosa fai nella tua camera da letto da 1 a 10 a me frega -15.
Per fare un esempio attuale, a me personalmente che Marrazzo andasse a trans non frega nulla. Della vicenda mi interessa molto di più la questione degli Angelucci e i vari finanziamenti, oltre all'oscuro gioco di potere per cui tutti sapevano, ma nessuno diceva.
Della vicenda di codesto ministro si sviluppa un filone simile: escono indiscrezioni, vengono subito affossate, si tenta un dibattito che tuttavia viene soffocato sul nascere, la Guzzanti fa una battuta tirando in ballo non una diceria ma un articolo uscito sul El Clarin e scoppia la denuncia civile.
Quest'ultima parte della vicenda è molto interessante: non la denuncia penale, che prevede che i soggetti debbano in qualche modo giustificare il perché e il per come del dibattito, portando prove e contro prove, bensì quella civile, dove un giudice deve stabilire se c'è stata offesa o meno (e in base a quali elementi? Purtroppo in questo caso in base al giudizio personale, ovvero un giudice dovrà appurare se le parole della Guzzanti -sia che esse fossero vere o meno non verrà appurato in questa sede – abbiano leso in qualche modo l'immagine del ministro in questione).
Quindi se tu, ministro, non hai nulla da nascondere perché non parti con un procedimento penale?
Il sussurrio, il fatto che “si, va be', ma sai come ha fatto a fare carriera”,
danneggia per prima cosa LEI, e finché tale dubbio non verrà dissipato, chiunque si sentirà in dovere di sghignazzare alle sue spalle.
Detto molto brutalmente, se venisse fuori che questo aneddoto fosse una panzana, sarei la prima a chiederle scusa, a mettermi sui ceci (magari cotti e con un filo di olio, boni), ma finché ciò non verrà fuori e rimarrà solo un dubbio, perdonami, ma non mi sembra che le stia dicendo che è né una ladra né una picchiatrice selvaggia di nutrie, sto solo portando avanti il mio diritto di sapere cosa stia realmente succedendo in Italia, lo faccio tramite battute, ci si ride sopra, ma la mia domanda è:
siamo peggio noi che facciamo battute o lei che non fa nulla per dissipare tali battute?

(Scusate il post lungo!)