Le offese sono politically incorrected, e su questo non ci piove. La domanda è: perchè in questa congenità scorrettezza tendono a definire gli uomini e le donne da punti di vista diversi?
"Coglione" significa cretino, ha un'origine se vuoi anatomico-sessuale ma non ha implicazioni sessuali. "Trioia" ha implicazioni sessuali.
Mi fai un esempio di corrente insulto che si riferisca al libertinaggio maschile? Ti è mai capitato di insultare un uomo rinfacciandogli la sua vera o presunta eccessiva attività sessuale con donne? Hai mai sentito di un tipo che che durante un litigio si sente dire che dovrebbe camminare con un materasso attaccato alla schiena perchè tanto è sempre pronto a darla via? E questo non ha attinenza con la valenza simbolica del linguaggio? E le origini sono così difficili da rintracciare in un società che ha abolito da meno di 30 anni il delitto d'onore (per cui la donna che svergognava col suo comportamento sessuale il marito , il padre o il fratello andava incontro alla morte e l'omicida se la cavav con 3 anni di galera? giustamente, visto che aveva ristabilito l'ordine naturale della famiglia!)
Inoltre, l'oggetto non era tanto la parolaccia, quanto come questa viene usata: per tornare all'origine del discorso, il tronista è scemo (trovami uno che lo definisca "uomo di facili costumi", le sue abitudini sessuali non rilevano o addirittura sono una buona cosa), la tronista è zoccola.
ma poi tu oltre a saltare di pie' pari le cose che dico io (o a fare correzioni, se permetti, un po' strampalate - ma di cose singole), prendi il discorso e lo allarghi, vai a ripescare in altri ambiti che c'entrano poco o niente con quello che stavamo dicendo, vuoi essere filologica e rigorosa per alcune cose e inesatta e superficiale per altre, come pare a te, in tutta libertà:
1) coglione non ha valenza sessuale? Tutte le offese "virili" in origine vogliono colpire l'uomo come oggetto sessuale inservibile e buono a niente. Se non è sessuale questo!
2) Tu stessa hai parlato del linguaggio "in assoluto", ora mi tiri fuori la legge sul delitto d'onore, la cui modifica, anche in Italia patriarcale e maschilista, suonò così ridicola che ci fecero un bel film, come certamente sai.
Insomma, se vuoi cominciamo a parlare di luoghi comuni e per luoghi comuni, del tipo: "ah, e perché un uomo che si fa venti donne è un donnaiolo e una donna che si fa venti uomini è una
zoccola?" Sono costretta a tirare fuori il fatto che nel bene o nel male, le società si sono formate su uno stampo patriarcale, in cui l'uomo usciva a lavorare e figliava, e la donna restava a casa. Le offese sono generate dall'infrazione di questo equilibrio: l'uomo che non serve a nulla era un
cazzone, la donna che esce di casa e va a fare figli con altri uomini era una
zoccola. Si può essere d'accordo o meno su questa cosa, ma è andata così.
Sarebbe più interessante occuparsi di casi odierni di disequilibrio tra i due sessi, disequilibrio che può essere concreto, oggettivo, e di cui dovrebbero indignarsi tutti, uomini e donne, anziché rivoltarsi contro le parolacce in generale, e
con queste modalità, poi.
Ti ripeto, il tuo commento offre spunti interessanti, ma ha difetti di forma, che lo fanno sembrare una rivendicazione femminista un po' fine a se stessa.

E secondo (nel mio paese) me "scorbutica" non mi fa pensare a una zitella acida.