Non ricordo chi fu la saggia che disse: "Una donna deve fare un lavoro doppiamente meglio di un uomo per essere giudicata brava la metà. Per fortuna, non è difficile".

Personalmente, sono stata sia in ambienti completamente femminili (al liceo, classe completamente femminile a parte un ragazzo, che comunque era più petulante di una stereotipata vecchietta di un paesello a caso) che in quelli completamente maschili (ora, a lavoro, a parte una collega che comunque non vedo tutti i giorni, dal momento che la chiamiamo solo nel caso ci siano lavori che rientrino nel suo ambito di competenza).
Al liceo è stato un incubo: entrare in classe era come entrare in un nido di calabroni e serpi messi insieme. Serpeggiavano cattiveria e bastardaggine allo stato puro.
C'è da dire una banalità: dipende sempre dalle persone che hai di fronte!
Nel mio attuale ambiente lavorativo sto divinamente, mi hanno sempre trattata benissimo, come se fossero dei miei fratelloni anziché colleghi o capi (e non c'hanno manco mai provato! Devo prenderlo come un grosso complimento o come un grosso insulto?!?!

).
L'ignoranza l'ho trovata al di fuori.
Aneddoto: nel gennaio 2005 sono andata in prefettura per dare l'esame da fochino. Questi baluba si sono trovati di fronte una ragazza giovane e carina ed hanno ben pensato di dire, simpaticamente: "Oh oh oh ma cosa ci fa lei della patente da fochino? Le serve per cucinare la pasta?!"
Ecco. Ero una povera 21nne cretina, perché avrei dovuto rispondere: "Eh sa non ho tanto tempo per cucinare...con un pò di TNT, invece, ti viene su in 5 minuti un ragù che è una meraviglia!".