gli interpreti con una visione personale mi piacciono, anche se tendenzialmente preferisco gli approcci filologici.
ad esempio, a me piace pure lo sputtanatissimo glenn gould (che quando dici che ti piace a dei musicofili seri di solito ti sputano come fossi un novellino)(probabilmente perché, in effetti, i novellini solitamente conoscono glenn gould e poco altro).
comunque, tornando su horowitz, io pure non l'ho ascoltato tantissimo e l'ho ascoltato soprattutto durante l'adolescenza. col tempo il pianoforte ha finito per starmi sui maroni, in particolare come strumento musicale solista, ad eccezione del repertorio classico. su mozart lo apprezzo molto.