Da una settimana e con apice oggi (stasera l'evento) agitazione per una festa di Pinault (che mi domando perché non se la faccia nel palazzo suo, peraltro).
A parte che mi fa pena lo sfoggio di ricchezza fasulla (hanno fatto portare una ventina di cipressi per fare tipo percorso d'ingresso, allestito una quarantina di gazebo (distruggendo l'estetica dei chiostri), etc.
Mi fa pena quanto spenderanno non solo per 'ste 4-5 ore, ma di arnamentario di vestiti etc. Coi fotografi che stamattina provavano le luci genere set, sia mai che le foto vengono male; o i servizi delle tv di gossip.
Ma questo non conta, io 'schifo' il ceto dirigente in genere.
Il prestarsi a servire degli arricchiti che vogliono sentirsi intellettuali neanche lo commento.
Quello che mi sta proprio sulle scatole, è che con la scusa della "sicurezza" tutti - coinvolti e non, pagati e non - devono sottostare alle limitazioni personali di spazio pubblico solo perché il patriziato ricco i vip hanno deciso che possono comprarsi un "bene comune".
Ecco chi glielo "vende"/affitta mi dà sui nervi da reclamare la rivoluzione.
So che è un discorso cretino e totalmente inutile, ma mi iinfuria lo stesso. O meglio, mi rende terribilmente insofferente più ancora del fatto che "è così", che io non abbia la libertà di non subirlo.