Ricordo ancora la sberla della mia nazi-mamma quando, travolto dall'entusiasmo, lanciai con viva forza il biscotto dentro la tazzona di latte imitando il bambino del gran turchese, e colpendo con innumerevoli schizzi tutto il tavolo e la camicia di seta che stava stirando (con le spalline e le maniche a pipistrello)