Allevi speravo che la facessi oggi quella disquisizione sulle donne bbrrrr delle pubblicità.
Hai ragione...

Sostanzialmente si trattava di dire che è vero che la donna italica della pubblicità media è ridotta, come sempre, ai ruoli umilianti di puttana-amante e quella di madre-casalinga (anche se negli anni '80 si affaccia la manager rampante), ma nemmeno gli uomini ci fanno una gran figura, perché vengono mostrati come degli inetti che lasciati a se stessi andrebbero in rovina per cattiva alimentazione, sporcizia e incuria generale.
Quella della Kinder che ho postato mostra il padre incosciente che è pronto a dare del denaro (di cui è ovviamente il depositario, il vecchio refrain "sono io che porto i soldi in questa casa") ai bambini perché si comprino le peggiori merendine non salutari, ma per fortuna arriva la saggia mamma che ha pronto il cioccolato "con più latte" (nella versione integrale il padre guardava la salutare barretta impacciato ripetendo "ah sì? Con più latte...", indeciso tra lo sticazzi e il mecojoni);
anche in quella dell'olio Cuore alla domanda se il signor Blasi cucini risponde la moglie sarcastica che figurarsi, è ovviamente lei ad occuparsi del benessere della famiglia, l'idea che il consorte prepari una pasta e fagioli la fa ridere ma anche inorridire.
Ce n'era una, che non ricordo, che era completamente esplicita in questo discorso: c'erano due mamme casalinghe che commentavano ironiche su come finirebbero quei fessacchioni senza di loro; bambini e mariti sono messi, da questo punto di vista, sullo stesso piano di minus habentes: è chiaro che il mondo gira intorno a loro, che sono loro a essere importanti, che le donne adulte (perché finché bambine contano quanto i maschi, anche se magari si può già cominciare a istruirle al loro ruolo-destino) servono per servirli e accudirli, ma non saprebbero prepararsi un pasto, lavarsi un calzino e in fin della fiera sopravvivere senza la sottomessa ma al contempo condiscendente moglie-madre-casalinga.