Anche io sono curiosa, come sempre sul sottotenente del macnulla.
Secondo me Firenze è una città dov' è difficile fare porcate (tipo a Mi è facilissimo), avrà ripiegato a favore dell' esibizionismo feccion-scic pure nei tradizionali canali culturali*, una città leopolda...(ahah).
Seriamente, quel che so è che in centro di fiorentini non ce n' è e si è in preda al turismo magliette e pizza al taglio; questa è una concezione e comporta ovunque una visibile sciatteria negli 'arredi' cittadini, oltre al coprifuoco serale (che ha implicazioni ben più vaste).
Inoltre, pare che abbia il vizietto dei vegliardi di piazzare in qualunque istituzione, cassa, fondazione, cagnolini ubbidienti, non semplicemente 'suoi uomini' (pensate, in fondo, a quanto sono dipendenti da 'Matteo, blabla, Matteo' i 'suoi' deputati: questa è una sua caratteristica, che non è esattamente la stessa di altri gruppuscoli, persino diversa dal modo, infine legato ad una qualsivoglia essenza e non al mero culto della- vabbè- personalità, dei (furon)dalemiani, che somiglia, ben si scorge, al feudalismo arcoriano). E che buchi i bilanci. Anche in provincia, dove altrettanto note erano le sue clientele.
D' altra parte, mi sembra un costume comune, e radicato proprio in forme specifiche, di gestione familistica (non, ad es., partitica, come altrove: la lottizzazione, in questa scala corrotta, è più democratica), in Toscana, dove ho sempre avuto l' impressione, nonostante v' era e vi sia** il migliore presidente di regione d' Italia (ok, ora anche Zingaretti), spadroneggiassero i comitati d' affari piduistico piramidali, modulo Denis Verdini.
*ma sì, c' era stata la storia markettizzata della Battaglia di Anghiari, difatti.
**Nencini, uomo di una cultura immensa, e raffinata, ed Enrico Rossi, premier auspicabile nei miei viaggi utopici, quanto chi votai, Marino.