Boh non mi pare niente di particolarmente strano. Hanno venduto merce, che è l'unica cosa che gli interessa. Etica e morale non mi sembrano contemplate, fosse andato Sauron a chiedere o meglio a fare affari, senza battere ciglio sarebbe stato uguale.
Purtroppo è questione di autocensura cosa si consegna a loro. O di generale "chissenefrega" dei miei dati nella massa.
Sul fatto poi che la gente voti in base alle così di moda "notizie tarocche", beh lì il problema è sostanzialmente l'ignoranza funzionale a cui non fanno altro che condannare man mano che sviliscono l'istruzione di base e la capacità di ragionare, chiedendo robottini usa e getta pronti all'uso. Sul fatto che poi "oooohhhhh i media influenzano, la propaganda influenza", ah beh: la scoperta proprio. Provate a chiederlo all'effetto che fece la diffusione della stampa (quella popolare, dei foglietti) nella prima metà del '500. O ancora prima: provate a chiederlo ai predicatori. Se a una persona offri gli strumenti (concreti e di educazione) per ragionare, non è che è semplicemente è un imbuto: entra e esce. Se invece persegui politiche per avere l'imbuto, l'effetto è che vince il più scaltro, ricco o volendo, al limite, il più laido e prevaricatore.
Nel fatto specifico, al massimo è più interessante seguire l'effetto sulla speculazione finanziaria a seguito dell'esplosione della notizia.
L'unica cosa che invece trovo moralmente in questione e da analizzare, intorno alla quale spero nasca una riflessione, sta in tutta quella serie di clausole che con un "nostro" sì cede indirettamente i dati di tutti i nostri contatti, senza che loro sappiano minimamente quello che noi decidiamo. O abbiano minimamente voce in capitolo e potere decisionale. E' la forma di ingerenza legalizzata, superficialità nel rapportarsi con la collettività, etc. che mi pare cruciale. Non vale solo per i social, ma anche per qualsiasi app che abbiamo nel telefono, molto banalmente.