Mi è venuto in mente che molti anni fa, all'esame di estetica, mentre tutti portavano Dostoevskij come argomento, arrivò una tizia in minigonna, permanente e rossetto rosso fuoco, coi classici dell'erotismo della newton compton. La professoressa la segò. 
Mi fa venire in mente una lezione di Coltivazioni Erbacee. Noi grezzoni zappaterra in una parte della prova pratica dovevamo riconoscere i semi e le specie allo stadio di plantula.
Chi voleva si prendeva dai contenitori sul bancone un po' di semi per studiarseli con comodo.
A quella lezione partecipava anche la ragazza di uno, una tipa bionda, formosa, truccatissima e ancheggiante, che tra noi donne di Agraria, vere neanderthaliane, peli viventi, risaltava come un Anthurium tra la gramigna.
L'assistente, agronomo macho IGP con le mani callose, soprannominato Trinciastocchi per assonanza col suo cognome, passò in rassegna le Leguminose. "Questi sono ceci", disse, "li avrete visti tutti, i ceci."
La bionda si alzò e si mosse verso il bancone muovendosi come una barca in imbardata, e con le manine in aria gay-way cinguettò: "C'è anche chi non li ha mai visti!", e si conquistò la sua manciatina di ceci tra lo sguardo incredulo del Trinciastocchi.