Dei due Cronenberg, preferisco Dead Ringers (non è per civetteria: il doppiaggio è inascoltabile, soprattutto in M. Butterfly, quindi, per me, sono film "solo americani"- del resto, doppiare il teatro...; per tornare al punto iniziale: quello papale sfiora il grottesco, e non in senso piacevole, poiché calca ancor più l' originale, che avevo descritto).
Riconosco, però, che non c' è gara con M.Butterfly. Mi è sempre parso un film contenente talmente tanti livelli di lettura da far impallidire scrittori pregiati. Dato, questo, ascrivibile alla natura stessa dei contesti che si sovrappongono, e, del resto, si rispecchiano da sempre, in ogni versione letteraria: mondo politico, mai casualmente nella sua veste più formale, quella dove è sacro il ruolo, e però ci si può permettere di abdicare o tradire- la diplomazia, per chi non ha visto- e teatro delle maschere; l' enorme tema del rapporto di perdizione e di dipendenza che s' instaura con l' illusione, qui fatta a persona.
In realtà, dico di più: credo che questo sia il film in cui Cronenberg dimostra il genio. Non è questione di versatilità: c' è una visione complessa e però districabile, che non ha niente da invidiare alle più grandi declinazioni di miti millenarii (e questa non è altro che una rielaborazione di una trama molto malleabile, il doppio, nelle vesti di ambiguità amorosa e di tradizione opposta).
Allora, la mia preferenza è dovuta, oltre al solito gusto di fondo, per cui vince la deformazione del reale tramite l' allucinazione corporea- nei due sensi, del corpo e che si fa corpo- contro quella meramente interiore, anche a certa indigesta 'colonna sonora' (è così, da sempre, mi crea scompensi non trascurabili).
Altro che mi vien da dire: sì, dopo von Bulow, per quello che ho visto (e significa che ho scelto di non vedere i restanti, come la famosa trasposizione sudamericana che potrebbe essermi fatale, o il motivo per cui ho sognato Bertolucci quella notte), è declino incontrovertibile, o forse abisso ("vedo l' abisso"), ma uno dei film più orripilanti della storia viene prima, ed è Il Danno.