Averete visto (io decisamente in ritardo) tutto il carrozzone della pagiona INPS per la famiglia e i vari casi del tipo Candy Candy forza Napoli, e avrete osservato le varie reazioni.
Tra i miei contatti c'è chi si diverte tantissimo nella feroce presa in giro - e arriva persino a concludere "finalmente avete scoperto come non tutti siano degni di respirare"; chi al contrario si mette a raccontare di esperienze umilianti e surreali con gli sportelli (fisici o virtuali) dell'INPS e attacca duramente il funzionario che ha "sbroccato" mettendosi a rispondere in quel modo. Su questa linea ci sono quelli che procedono sino a dichiarare tutto il loro disgusto per questa “sinistra” (nella mia percezione sono gli anti-grillini, ma tanto da sinistra quanto da destra) capace solo di deridere quelli che dovrebbe rappresentare e proteggere.
Io mi distanzio da tutte le posizioni. Posto che quanto ha fatto il funzionario in questione – già rimosso - può essere comprensibile psicologicamente (a furia di leggere certe cose è difficile restare impassibili) ma non è scusabile professionalmente, sugli abissi di ignoranza e illegalità che sono stati autoscoperchiati da certi utenti, non riesco né a limitarmi a sogghignare sardonico e a invocare la revoca del suffragio universale, né a solidarezzare con loro in quanto vittime innocenti.
Molti di questi hanno candidamente ammesso di lavorare in nero nel fare domanda per il reddito di cittadinanza, altri dimostrato di non avere alcuna capacità telematica, il tutto mentre commentavano su un social network, solitamente con un account reale associato al proprio vero nome.
Questi ultimi da recuperare, cui la sinistra deve saper parlare, non li vedo però semplicemente come le vittime. La scuola dell'obbligo esiste da molti decenni, e da tempo è effettivamente implementata per tutti (non esistono più, in Italia, i bambini che devono andare al lavoro per mantenere la famiglia anziché studiare), e se il percorso scolastico fatto non è stato sufficiente né a fornire un'alfabetizzazione completa, né a instillare non dico una compiuta moralità, ma la decenza di simularla almeno in pubblico, forse una qualche responsabilità personale ce l'hanno.
Non mi sto spiegando bene, ma il mio sconforto è completo, e non riesco a indignarmi per gli uni più che per gli altri.