Oggi pomeriggio.
Tra diciannovesimo e ventesimo secolo.
Esotica, traboccante villa con giardino d'albero secolari e stagno. Stagno che attraverso con altri personaggi, vestiti tutti di tutto punto, a piedi, senza nuotare, sommerso fino al collo. Non so se fosse una scommessa o meno. Comunque si rientra fradici alla villa, il cui ingresso colonnato, con limpide vetrate nella grande trifora, incorpora una enorme paulonia, che estende una branca all'interno.
La luce è di innumerevoli candele, innumerevoli le ombre e le penombre e tutto parla di paesi visitati e trasportati, in tessuti, tele, oggetti, legni, ninnoli, in un mondo a misura.