Andiamo avanti con i sogni:
-Qualche anno fa il mio sogno ricorrente era correre, soprattutto nei periodi di stress: correvo sempre dietro qualcosa che non sapevo cosa fosse, e non sapevo perché, però dovevo raggiungere quel qualcosa.
-Serpenti: questi sono stati sogni un po' complicati:
1) Io arrivavo in cima ad un'altura tipo Canyon e ci trovavo un cobra gigante, di spalle che quando arrivavo su si girava e mi guardava. Io non avevo paura, siamo rimasti così a fissarci, per un po', e lui mi diceva (senza parlare) che era un po' che mi stava aspettando. Fine
2) Inizio del sogno: dovevo andare a fare un banale prelievo del sangue, vado all'ambulatorio, faccio il prelievo, e quando esco incontro dei tizi che avevo conosciuto qualche giorno prima, che mi invitano nel retrobottega del loro negozio. Io vado, la luce è blu e mi trovo davanti ad un tavolo lungo coperto da una tovaglia bianca. Mi danno un coppa, che poi ho scoperto essere simile ad
un caduceo: due serpenti incrociati ai lati della coppa, prendo quel coso in mano, e mi dicono che devo mischiare il mio sangue con il veleno del serpente. Prendo un serpente e compio la manovra. Mischio sangue e veleno, e poi rovescio il liquido in una specie di canale che scorre sul tavolino di cui sopra. Il sangue e il veleno scorrono e vanno a ricadere su di un enorme libro bianco, e una volta lì cominciano a scrivere delle parole che però non ho letto. In tutto questo: io non avevo paura.
Poi una volta ho fatto un altro sogno: portavo "al guinzaglio" un leone grigio.
Io stavo camminando per i Lungarni al tramonto arriva non ricordo chi, e mi affida questo animale magnifico: io, pensando che portare a spasso un leone enorme non sia esattamente legale, in qualche modo mi procuro una corda, in qualche modo gliela metto (non avevo paura, ma una certa soggezione: era pur sempre "il re della foresta"), e lo porto a passeggio. Non appena gli ho messo questo guinzaglio "artigianale" io comincio a volare. Mi sollevo da terra.
Di questo sogno ho un ricordo bello: dell'animale in primis. I color aranciati dei tramoti pisani sul manto e sulla crineria grigio scuri del leone erano splendidi; e poi la sua eleganza, il modo di muoversi. Però avevo anche paura: non dell'animale, ma che potessero portarmelo via, e che gli facessero del male.